L’acquaticità neonatale è rivolta ai bimbi dai 3 ai 36 mesi.
Con tale termine non si deve intendere un corso per insegnare al bebè a nuotare; l’acquaticità neonatale va considerata come un approccio sistemico per lo sviluppo cognitivo e motorio del bambino.
La sua efficacia è garantita dal fatto che l’ambiente acquatico è già familiare ad un bambino di pochi mesi, proprio per il fatto che durante l’intera gestazione è rimasto immerso in un liquido.
Accompagnato dai genitori, dai nonni o dai parenti ai quali è più affezionato, nonché supervisionato da un istruttore qualificato, il bambino, tende ad proseguire quel rapporto di fiducia con l’ambiente acquatico.
La presenza di altri bambini favorisce, inoltre, la socializzazione e, dunque, il divertimento.
Il bimbo, prendendo confidenza con il proprio corpo, arrivando a meglio articolare i propri movimenti, ottiene numerosi e tangibili benefici, sia sul piano fisico che cognitivo, tra i quali:
- favorisce lo sviluppo psicomotorio e sensoriale del bambino, predisponendo meglio le articolazioni e le ossa ad anticipare altri movimenti fondamentali, quali il gattonare ed il camminare;
- aumenta l’autostima e la fiducia nelle proprie capacità;
- rafforza le difese immunitarie;
- fortifica la relazione genitore-bambino;
- aiuta nella socializzazione con gli altri bambini;
- migliora le capacità polmonari.